Domani per Gennady Golovkin ventesima difesa mondiale

Allo StubHub di Carson in California Gennady Golovkin (+ 37, 33 per ko, = 1) difenderà per la ventesima volta il mondiale dei medi dall’assalto che gli porterà Vanes “The Nightmare” Martirosyan (+ 36, 21 per ko, – 3, = 1). Il kazako in verità avrebbe dovuto affrontare Sal “Canelo” Alvarez nel più atteso match dell’ anno. Un match che avrebbe dovuto sciogliere i dubbi sul migliore tra i due, visto che nella sfida precedente era stato decretato il pari, accompagnato dalla solita scia di polemiche. Il messicano veniva trovato positivo ad alcune sostanze vietate e subiva una squalifica di qualche mese. Il 5 maggio diventava una data scoperta per gli organizzatori. L’immediata ricerca di un avversario per GGG diventava la soluzione di ripiego, ma per certi versi era necessaria per sciogliere la durezza dell’allenamento a cui si era sottoposto Golovkin in vista del match più difficile della carriera. La scelta cadeva sull’armeno Vanes Martirosyan, che da buon superwelter veniva catapultato in classifica ai primi posti tra i medi. Un match che trovava la benedizione degli organizzatori Tom Loeffler (Golovkin) e Don King (Martirosyan). Un match di accomodamento che faceva storcere la bocca ad alcune sigle (IBF, IBO, WBC, WBA). Le scommesse concedono poche chances allo sfidante. Martirosyan senz’altro è un buon pugile, ma i suoi migliori successi li ha ottenuti da superwelter, dove tra l’altro è stato sconfitto da gente del calibro di Jermell Charlo e Demetrius Andrade. L’armeno è pugile che impone ai suoi combattimenti un ritmo vertiginoso, essendo tra l’altro atleta veloce. La sua potenza potrebbe essere più consistente con un minor dispendio di energie. A ben vedere in questo match chi ha molto da guadagnare, al di là del risvolto economico, soprattutto per fama è proprio Martirosyan, che tra l’altro rientra dopo due anni di assenza. Dall’altra parte Golovkin fa sapere ai quattro venti la stima verso il prossimo avversario, conosciuto alle Olimpiadi del 2004. Elogi di facciata che non nascondono, però, il desiderio di fugare i dubbi delle sue prove con Daniel Jacobs e Saul Alvarez, dove si è visto un Golovkin più razionale e attendista a scapito della ricerca forsennata del ko.

Nella stessa serata avremo occasione di vedere in azione colei che è chiamata la “First Lady”  della boxe femminile mondiale. Parliamo della colombiana Cecilia Braekhus (+ 32), residente in Norvegia. Per la sua bravura e bellezza non sembrano esserci limiti, scalfiti appena dai 38 anni di età. E’ la campionessa incontrastata dei welter (IBF-IBO-WBC-WBA) e a rompere le uova nel paniere è stata chiamata l’americana Kali Reis (+ 13 – 6), avversaria da prendere con le molle abituata a combattere tra i superwelter e medi. Scontata la tattica della sfidante con una sorta di “aggressione continua” per scardinare un’imbattibilità che dura dal 2007.

(alb)

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